sabato 15 ottobre 2016

Incontro con l'artista Marco Pallini

Incontro con l'artista Marco Pallini - Palmar 


Marco Pallini “PALMAR” da sempre amante dalle arti grafiche, ha investito molto del suo tempo nel portare avanti questo amore sviluppando e coltivando il suo talento innato e nel condividere questa passione e queste conoscenze acquisite nel tempo. E’ stato, tra i vari impegni svolti, anche curatore di diverse edizioni della mostra “Alle Feste col Taccuino”. Questo evento ha portato carnetisti da diverse parti d’Italia a conoscere le
Disegnato da ART-man (Daniele De Luca)
feste e le tradizioni lancianesi, lasciando testimonianza attraverso i loro magistrali taccuini di viaggio esposti durante le feste.

PALMAR si divide tra il disegno in strada (Urban Sketching), l’acquerello en plen air e i Taccuini di Viaggio.

Cos’è per lui la passione? “Credo che la passione sia il motore di ogni creazione. Che si tratti di relazioni interpersonali che di arte, senza di essa non c’è una motivazione vera. Per raccontare la passione ci vogliono sofferenza, rinunce e attese: ma la ricompensa è tanta e ti ripaga di tutto.” (Tratto da italytravellab)

“In passato, ha lavorato per diversi anni in studi grafici ed agenzie di comunicazione, utilizzando soprattutto supporti informatici. Circa cinque anni fa ha recuperato la tecnica dell’acquerello, con cui ha riallacciato un rapporto più diretto e naturale con l’ambiente, realizzando dei suggestivi carnet di viaggi. I Carnet de voyage erano taccuini usati dai viaggiatori dell’ottocento per riprodurre le scoperte dei monumenti e dei paesaggi italiani che maggiormente li emozionavano. Un approccio non certo frettoloso e superficiale, che spesso contraddistingue noi viaggiatori moderni, ma lento e minuzioso, capace di cogliere i dettagli e soffermarsi sulle proprie sensazioni.


E non si trattava solo di disegnare ma anche di scrivere, raccontando le immagini che si intendeva riportare sui propri taccuini. Gli urbansketchers fanno la stessa cosa ma in un ambiente più definito, come quello urbano, e con tempi molto più brevi, generalmente quelli di una giornata. È ciò che viene chiamata sketchcrawl e può diventare soprattutto un momento di incontro e di partecipazione. “Un genere di arte che assume il significato della condivisione di una passione e di un’esperienza” commenta con soddisfazione Marco Pallini, invitando chiunque lo desideri ad esprimere la propria creatività anche su di un semplice taccuino.” (tratto da un articolo di Irene Giancristofaro per Lanciano24.it)

“Gli urbansketchers si propongono di raccontare in maniera emozionale diversi aspetti del paesaggio, prediligendo il piacere di disegnare, di incontrare persone con cui condividere questo interesse e di stare all’aperto, senza dover necessariamente possedere specifiche competenze tecniche. Anche solo tracciando uno schizzo o un bozzetto si può scoprire di possedere delle risorse davvero insospettate. Accade, così, che ci si riesca ad esprimere utilizzando una modalità particolare, nata magari da un’improvvisazione personale. Il disegno, in questo modo, diventa soprattutto scoperta. La cosa importante per chi voglia cimentarsi in questa esperienza è la curiosità verso ciò che lo circonda riuscendo, magari, a cogliere sfumature e dettagli di elementi architettonici e paesaggistici che ne conferiscono la particolarità. C’è una frase dell’architetto-viaggiatore Fernando Cinquegrani che ne riassume più di ogni altra il pensiero: “ci si incontra per parlare di bellezza” e più che un gruppo vero e proprio è un’idea.” (tratto da un articolo di Irene Giancristofaro per Lanciano24.it)